Insabbiamento

“Se qualcuno è colpevole, le responsabilità emergeranno, ma per favore non riempiamo le pagine dei giornali di inchieste”. Questa la richiesta di Berlusconi durante un’intervista di ieri. Vedremo se smentirà di averlo detto, però io l’ho sentito alla radio direttamente con le sue parole… Mi chiedo in che modo la ricostruzione possa essere impedita dalle inchieste della magistratura. Quello che vorrei fosse impedito è che gli stessi che hanno lucrato sulla costruzione, abbiano la possibilità di lucrare ancora sulla ricostruzione. Oltre questo, non è una vera e propria censura ma non è neanche così lontana, il PdC che chiede ai giornali di non parlare di una cosa del genere e poi aggiunge anche che non è colpa del sua parte politica perché negli anni passati non c’era nessuno dei suoi: exscusatio non petita…

Gnutaun

E ora c’è da spiegare a tutti cos’è una Gnutaun (si scrive New town). Berlusconi, dopo essersi tolto l’elmetto da pompiere avrebbe voluto mettere un copricapo da urbanista, peccato che non ce ne sia uno tipico della categoria. Un paio di giorni dopo il sisma che ha colpito l’Abruzzo, ha annunciato il suo progetto di “New town”, una specie di “L’Aquila 2” su modello di Milano 2. Sinceramente mi sfugge il senso di un’operazione del genere se non che sarà il solito megaprogetto portato avanti da Impregilo e fornitura cementizia da parte di Calcestruzzi SpA, leader nel campo del “cemento impoverito”. La ricostruzione ed il recupero dove possibile, sarebbe invece molto meno faraonico, non ci sarebbe nessun nastro inaugurale da tagliare trionfalmente. A parte questo, una volta tanto mi ritrovo d’accordo con Sgarbi che cita come modello la Santo Stefano di Sessanio (ad una decina di km dall’Aquila), dove gli edifici storici ristrutturati con i giusti criteri hanno resistito, è crollata la torre medicea rinforzata in modo sbagliato negli anni sessanta.

Non sono un urbanista ma credo che una città abbia uno dei suoi valori nell’essere stata costruita un po’ per volta e quindi plasmata ed adattata da chi ci vive, una “New town” sarebbe un’imposizione, anche se fosse progettata nel migliore dei modi; le città ideali vanno bene solo nel mondo delle idee. È un po’ la differenza che passa tra quelle case arredate in maniera “perfettina” ma nelle quali sembra di essere fuori posto. Oltre a questo, se poi i monumenti e gli edifici storici fossero restaurati, a quel punto sarebbero in mezzo ad una specie di deserto urbano abbandonato.

La ricostruzione ha tecnicamente tempi abbastanza lunghi ma sinceramente non vedrei così male la costruzione di casette di legno dignitose ed abbastanza confortevoli. Si possono costruire rapidamente ed eventualmente smontare e riutilizzare altrove in un secondo tempo e sono abbastanza elastiche da resistere ai sismi (vedi Giappone). Il legno utilizzato si può rimpiazzare piantando nuovi alberi al posto di quelli abbattuti allo scopo.

Rispetto

Oggi vi sono due notizie che accomuno: Brunetta che dice della manifestazione della CGIL che è stata una scampagnata e una ventina di capi di stato che aspettano Berlusconi per le foto di rito. Senza entrare troppo nel merito delle notizie, secondo me c’è un particolare che le accomuna: l’estrema mancanza di rispetto per gli altri, nel primo caso il rispetto per milioni di sconosciuti lavoratori che hanno usato tempo, energie e denaro per unirsi e manifestare, dall’altra 27 rappresentati di altrettante nazioni che attendevano la fine di una telefonata di Berlusconi, era solo una cerimonia ma va rispettata anche quella.

Questa è una costante dei rappresentanti di un certo partito, erano ancora gli anni novanta quanto Guzzanti e soci dimostravano di aver capito come la parola libertà fosse intesa dalla Casa delle Libertà di allora e nulla è cambiato nel Popolo delle Libertà di ora.